Uno dei linguaggi cinematografici, componente del macrolinguaggio cinetelevisivo, è il sonoro, quello delle voci e dei rumori. Un film può esprimere certi momenti narrativi e rappresentare personaggi e ambienti anche valorizzando alcuni suoni o eliminando altri o magari modulandoli o raggruppandoli. Un’opera filmica è anche come un concerto di suoni, tutto concorre alla percezione soggettiva della narrazione. Grazie all’interessante lezione sui mestieri del cinema tenuta da Elia Giacobbe, i ragazzi hanno appreso la definizione e le funzioni della figura del fonico di presa diretta, la conoscenza degli strumenti usati, attraverso un’esercitazione pratica.Fonico. “I suoi strumenti di lavoro sono microfoni e registratori. La registrazione del suono durante le riprese ha due diverse finalità: 1) la realizzazione di una colonna guida (la semplice incisione, cioè, dei dialoghi pronunciati dagli attori durante le riprese, senza preoccuparsi del motore della macchina da presa, né della voce del regista, né dei rumori, inevitabili, del set; 2) la colonna dialoghi in presa diretta, che si presume per quanto possibile definitiva (…) elimina quasi completamente la fase successiva del doppiaggio.”Fausto Ancillai (Fonico), Op. cit., Delli Colli, pag. 133